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Sintesi

Diverse sono state le definizioni che hanno accompagnato il termine BELLEZZA nel corso della storia. Definizioni spesso anche contrastanti tra di loro, ma ognuna di esse esprime il tentativo dell'uomo di definire questa parola tanto semplice ma nello stesso tempo difficile. Per i PITAGORICI l'idea di bellezza è associata al numero e all'ordine matematico, mentre PLATONE introduce un mondo ideale in cui Bene e Bello coincidono. Proseguendo, BACONE esalta la bellezza nella sua semplicità, KANT invece si avvicina ad essa con un approccio scientifico.  Il concetto di bellezza viene rimodellato ulteriormente dall' ESTETISMO in cui la bellezza è associata univocamente alla perfezione estetica e all'originalità.  Originale è il PENSIERO ORIENTALE , che definisce la bellezza come espressione del tempo, della metafora, del vuoto, assumendo quindi un significato simbolico. Un concetto ancora diverso emerge dal MANIFESTO FUTURISTA , in cui i futuristi esaltano la bel

Mappa concettuale

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IL PIACERE PERFEZIONE ARMONIA VIRTUALE FINZIONE ARTE

Che cos'è la bellezza?

Prendendo un dizionario filosofico come L’enciclopedia Garzanti di filosofia che elenca e spiega l’etimologia di numerosi paradigmi, e mettendosi alla ricerca della parola bellezza non si trova alcuna definizione correlata. Troveremo invece una definizione per l’ estetica (pg. 340) , ovvero ciò che studia e “si occupa del bello e dell’arte” , spiegando attraverso i pensieri dei più importanti filosofi della storia occidentale come questi abbiano provato a delimitare il concetto di “bello” e di "bellezza" . Viene quindi lecito domandarsi: perché non esiste una definizione univoca di bello? Quali sono state le definizioni di bellezza e bello nel corso della storia?

Futurismo

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Che cos'è il Futurismo? Il Futurismo  è un movimento culturale nato in Italia nella prima metà del XX secolo, propone un distacco netto con il passato e viene descritto nel quotidiano francese “ Le Figaro ” come: “Esaltazione del progresso tecnico e scientifico, e delle prospettive affatto nuove che esso apre, passione per il nuovo valore, la velocità, corsa verso il futuro e bisogno di liberarsi dei limiti, dei retaggi che la vecchia cultura impone…” La data esatta che ne sancisce la nascita è il 20 Febbraio 1909 mediante la pubblicazione de “Il Manifesto Futurista” , il cui autore è  il poeta e scrittore   Filippo Tommaso Marinetti,  che condensa  in 11 punti  la raccolta di ideologie, principi e pensieri di carattere avanguardista. Si possono riassumere principalmente nell'esaltazione della modernità, il rifiuto dell'antico e dell'immoto. Pagina del quotidiano "Le Figaro", 20 Ottobre 1909

Bellezza nel Manifesto futurista

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Se il futurismo è un movimento che interessa tutti i campi artistici e culturali, non può astenersi dal definire una propria idea di estetica ; infatti all'interno del Manifesto Futurista, Marinetti tratta di cosa sia bellezza, del suo valore e cosa dovrebbe rappresentare nel pensiero futuristico. Possiamo infatti leggere nei punti 4 e 7 che: 4.“Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità.Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.” 7. “Non v'è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all’uomo.”   ( Manifesto Futurista, F.T. Marinetti, 1909 ) I futu

I Pitagorici

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Un primo modello estetico di carattere è stato elaborato dai Pitagorici, un'insieme di filosofi costituenti di una scuola fondata da Pitagora nel 530 a. C. a Crotone, associando l’idea di bellezza al numero, all’ordine matematico e tutto ciò che possa esprimere senso di simmetria e armonia. sezione aurea sul Partenone di Atene https://it.wikipedia.org/wiki/Sezione_aurea

Platone

“Innanzitutto, qualcosa che è sempre, che né nasce e né perisce, né cresce e né decresce, e inoltre che non è in parte bello e in parte brutto, né a volte bello e a volte no, né bello rispetto a qualcosa e brutto rispetto ad un’altra, né bello in un certo luogo e brutto in un altro, in quanto bello per alcuni e brutto per altri; e né il bello si mostrerà a lui sotto forma di un volto, neppure come delle mani, né come alcun’altra delle parti di cui il corpo partecipa, né come un discorso o come una scienza, né come qualcosa che è in qualcos’altro, ad esempio in un essere vivente, o in terra, oppure in cielo, o in qualcos’altro, ma in se stesso, per se stesso, con se stesso, semplice, eterno”. ( Simposio, Platone, 210e-211a ) Platone si distacca dalla visione pitagorica del bello affermando invece che  il Bello ed il Bene coincidono, in quanto l’idea suprema del Bene si mostra come Bello nel mondo sensibile attraverso vari livelli di proporzione, ordine e armonia .  Per Platone la